mercoledì 14 dicembre 2011

NUOVA COLLABORAZIONE CON STORE VALTELLINA



I prodotti tipici della Valtellina sono i gioielli di un territorio prezioso per le sue particolari condizioni climatiche, l’aria pura e frizzante e la grande abilità dei maestri artigiani che hanno arricchito il piacere di stare a tavola e di vivere la propria casa.

Prodotti Alimentari Valtellina
La qualità della produzione locale è garantita dai Consorzi di tutela, organizzati in base ai principali prodotti tipici a cui fanno riferimento, tra cui:

I Pizzoccheri, tagliatelle spesse di colore scuro nate dalla combinazione di farina nera di grano saraceno e di farina bianca. Pochi ingredienti sapientemente combinati per il "Piatto Principe" della cucina valtellinese.
La Bresaola, eccezionale salume di elevata qualità, prodotto con i tagli migliori della coscia del manzo e molto leggero poiché privo di grassi. La storia, la cultura e la tradizione sono le chiavi per la qualità della tipica bresaola valtellinese, oggi garantita dal IGP (Indicazione Geografica Protetta), riconosciuto solo ai veri maestri salumieri.
I Formaggi, unici ed inimitabili nel loro gusto perché nascono da un latte ricco di sapore grazie all’alpeggio, sono dolci, delicati ma anche intensi se lasciati maturare. I più importanti sono il Bitto, il Casera, entrambi DOP (Denominazione di Origine Protetta) e lo Scimudin.
Il Miele, di molteplici varietà ma tutte gustose e ricche di proprietà nutritive, combinano la corposità dei mieli di valle con il più rarefatto gusto di quelli di alta montagna. La presenza di una vena di mieli di tiglio fornisce una particolare nota balsamica. La produzione è incentrata prevalentemente sul miele Millefiori, mentre tra i monofloreali spicca per importanza e pregio quello di Rododendro.

Scopri i sapori intensi ed i profumi ammalianti di una cucina tanto semplice quanto unica che oggi puoi provare direttamente a casa tua.

Store Valtellina nasce per ospitare tutta la storia e la bellezza di un territorio in un unico portale. Un’ambizione che diventa realtà concreta, promossa dalle principali associazioni locali di produttori: Coldiretti, Confartigianato, Confindustria, e dal Multiconsorzio “Valtellina che Gusto”. Un progetto che si avvale inoltre del supporto istituzionale della Provincia di Sondrio e operativo del Consorzio Turistico Provinciale di Sondrio.
La Valtellina è il primo distretto geografico in cui i diversi produttori si uniscono per portare online le eccellenze del territorio, turistiche e commerciali. Store Valtellina, infatti, è in progressiva integrazione con il portale turistico del territorio www.valtellina.it, così da offrire una fotografia completa del territorio e dei suoi prodotti.
Dal produttore al consumatore in un click: i cui veri protagonisti sono i prodotti. Dai vini, ai pizzoccheri, dalla pietra ollare alla bresaola, dai formaggi all’artigianato artistico, dal miele ai dolci. Con pochi e semplici passi è possibile portare a casa i migliori prodotti tipici della Valtellina, acquistabili con semplicità e in tutta sicurezza direttamente dai Produttori del territorio.
Il portale rappresenta una garanzia di qualità per i consumatori, che potranno acquistare prodotti certificati dai diversi marchi di tutela.
La gestione operativa di Store Valtellina è affidata alle tecnologie del Gruppo ISED SpA, attraverso la società B2X Srl, con il supporto scientifico dall’Università degli Studi di Pavia.
Store Valtellina: dal cuore delle Alpi, prodotti unici… A portata di click!

Queste le aziende che vendono i loro prodotti su Store Valtellina:

Inoltre, grazie ad una convenzione con il mio blog, vi viene regalato un buono omaggio  del valore di 5 euro, che vi verranno accreditati sul vostro account a seguito della registrazione su STORE VALTELLINA. e sarete sempre aggiornati sulle novità e sulle promozioni.


I prodotti che mi hanno gentilmente inviato


GRAZIE, LUCIA

SE VOLETE PARTECIPARE AL CONTEST  http://www.storevaltellina.it/ricette-sotto-albero


martedì 13 dicembre 2011

GRANDI STAZIONI, IN ARRIVO A NATALE IL TRENO DANTE “100% ITALIANO”


Degustazioni gratuite nei temporary store di Milano, Roma e Napoli fino a gennaio


Viaggia sui binari la nuova campagna dell’olio extra vergine 100% italiano che, nel corso delle festività natalizie, attraverserà l’Italia - da Milano a Napoli - alla ricerca dei sensi perduti.
L’evento, organizzato dagli Oleifici Mataluni di Montesarchio (Benevento) in collaborazione con Retail Group, nasce dall’esigenza di sensibilizzare soprattutto i consumatori più giovani a riconoscere la qualità dell’olio 100% italiano, grazie ad una serie di degustazioni gratuite offerte nei temporary store presenti nelle Grandi Stazioni, nell’ambito della promozione firmata Olio Dante.
L’educazione alimentare - afferma Elena De Marco, Responsabile del Centro di ricerca degli Oleifici Mataluni - è un’attività indispensabile per promuovere l’olio italiano di qualità e formare consumatori sempre più consapevoli. Pur essendo l’alimento principe della dieta mediterranea, infatti, l’olio extra vergine di oliva è ancora poco conosciuto soprattutto negli aspetti che riguardano le proprietà organolettiche e nutrizionali”.
Con questa operazione, l’olio che parla italiano entra in un innovativo network commerciale, con circuiti fast moving ad alto potenziale e strutture flessibili caratterizzate da pareti di cristallo. Non la solita campagna pubblicitaria o un semplice punto vendita, dunque, ma la possibilità per milioni di viaggiatori di conoscere un packaging innovativo, informarsi e degustare la nuova raccolta.
L’obiettivo - spiega Antonello De Nicola, Responsabile Comunicazione degli Oleifici Mataluni - è quello di promuovere l’olio extra vergine italiano come originale idea regalo, in occasione delle festività. Nei temporary store di Olio Dante i consumatori possono scegliere il nuovo packaging in PET, più pratico e leggero del vetro e 100% riciclabile, oppure informarsi sulle caratteristiche organolettiche del prodotto, grazie ad una forza vendita formata direttamente dai ricercatori del Centro di ricerca degli Oleifici Mataluni. Inoltre, fino a gennaio sarà possibile acquistare Dante 100% italiano ad un prezzo davvero promozionale, nella speranza di aiutare i consumatori a riconoscere la qualità dell’olio italiano rispetto a quella dell’olio di origine comunitaria, a prescindere dalla leva prezzo che, soprattutto in periodi di crisi, troppo spesso finisce per diventare l’unico criterio di scelta davanti allo scaffale”.
Nei temporary store di Olio Dante, collocati a Milano, Roma e Napoli in posizioni di prestigio (galleria centrale e fronte binari), è possibile comprare una speciale confezione regalo con tre bottiglie di Olio Extravergine Dante “100% italiano”, arricchita con la storia degli Oleifici Mataluni e di Olio Dante, il brand ideato a Genova nel 1854 da Giacomo Costa.






Gli Oleifici Mataluni, situati a Montesarchio (Benevento), rappresentano uno tra i più grandi complessi agroindustriali oleari del mondo e si estendono su una superficie di 160mila mq.
Con un fatturato 2010 di 240 milioni di euro, circa 200 dipendenti (età media 29 anni) ed un Centro di ricerca riconosciuto nel 2010 dal Miur, l’industria Mataluni è tra le più importanti aziende italiane nel settore oleario.
In private label produce oli alimentari per conto di oltre 200 marchi ed aziende leader della Grande Distribuzione Organizzata italiana ed estera. Gli Oleifici Mataluni sono proprietari di 23 marchi storici come Olio Dante, Topazio, Olita, Oio, Gico, Minerva, Lupi e Vero, posizionandosi ai primi posti nello scenario distributivo domestico ed internazionale.

mercoledì 30 novembre 2011

TROMBETTI: “DOTTORATI DI RICERCA IN AZIENDA PER COMBATTERE LA CRISI”





TROMBETTI: “DOTTORATI DI RICERCA IN AZIENDa PER COMBATTERE LA CRISI”
   Oleifici Mataluni, ricerca e innovazione come cultura d’impresa e opportunità per le PMI campane


Si è appena concluso il convegno “Ricerca e Innovazione come cultura d’impresa - Le opportunità di sviluppo nell’industria agroalimentare regionale”, organizzato dagli Oleifici Mataluni di Montesarchio (Benevento) in collaborazione con Confindustria, nell’ambito della X edizione della Settimana della Cultura d’Impresa.
Nel corso della tavola rotonda, alla presenza tra gli altri di Aniello Cimitile,  Vito Amendolara, Guido Trombetti, Gennarino Masiello e Raffaele Sacchi, è stato analizzato il ruolo decisivo che la ricerca e l’innovazione rivestono nella diffusione della cultura d’impresa e, in particolare, nell’ambito del settore agroalimentare regionale.
Inoltre, sono state presentate le testimonianze di alcuni ricercatori campani e gli studi condotti dal Criol - il Centro di ricerca degli Oleifici Mataluni specializzato nello sviluppo di materie olearie e packaging innovativo, ed incluso dal 2010 nell’Albo ministeriale dei laboratori di ricerca riconosciuti dal MIUR. In chiusura del convegno, Filippo Bencardino, Rettore dell'Universitá degli Studi del Sannio, ha consegnato agli studenti gli attestati del Progetto FIxO - Formazione & Innovazione per l’occupazione. Di seguito, le dichiarazioni dei protagonisti intervenuti alla manifestazione.


Aniello Cimitile - Presidente Provincia di Benevento:
Il Paese raccoglie quello che ha seminato quando, nel corso del 2009, i fondi del programma attuativo e nazionale destinati alla ricerca e alla competitività del Mezzogiorno, sono stati cancellati. L’università negli ultimi 10 anni ha fatto enormi passi avanti nell’ambito dei rapporti con le imprese, collaborando con Parchi scientifici, laboratori pubblici e privati, ed aziende come gli Oleifici Mataluni. In un mondo come quello moderno, il vero valore aggiunto di un prodotto sta nella quantità di ricerca e nella capacità di innovazione. Siamo però ancora in ritardo in Italia nella capacità di investire in ricerca scientifica. La Pubblica Amministrazione dovrebbe avere un alto ruolo strategico, con l’obiettivo di intercettare le esigenze delle nostre imprese. La Provincia di Benevento nel settore agroalimentare è in controtendenza: abbiamo concentrato grandi risorse ed, insieme al Rettore Bencardino, abbiamo investito in dottorati di ricerca ed innovazione. Inoltre, abbiamo appena siglato una convenzione con gli Oleifici Mataluni per l’Azienda Casaldianni, affinché si possa produrre un prodotto di eccellenza che diventi ambasciatore della terra sannita nel mondo”.

Raffaele Sacchi - Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”:
Oggi ho la percezione che sviluppare una piccola impresa agroalimentare nel campo olivicolo sia una vera e propria impresa epica, capace però di dare i suoi frutti nel tempo. Ringrazio gli Oleifici Mataluni per avermi dato la possibilità di condividere esperienze e visioni, iniziando 15 anni fa alcune ricerche innovative sulla filtrazione. Tra produttori industriali e piccoli imprenditori agricoli locali non deve esserci antagonismo ma sinergia attraverso una visione comune sulla ricerca e sulla innovazione. Senza una collaborazione con le aziende, infatti, le ricerche universitarie non potrebbero andare avanti, limitandosi semplicemente allo scambio di know how e alla sperimentazione pura. Oggi, abbiamo un patrimonio straordinario di giovani imprenditori e neo laureati che abbiamo l’obbligo di inserire in un sistema virtuoso, abbattendo i pregiudizi della politica, delle lobby e del mondo dell’associazionismo. Come diceva un saggio, ed è proprio il caso di Biagio Mataluni, l’arte appare dove l’artista si nasconde”.

Guido Trombetti - Assessore regionale alla Ricerca Scientifica e all’Università:
Il bando per svolgere dottorati di ricerca in azienda, nell’ambito di un fondo sociale europeo, è una iniziativa straordinaria che permetterà ai giovani laureati di sviluppare progetti concreti, una volta identificata l’azienda, attraverso un apposito Albo, in cui svolgere la propria tesi di dottorato. Con il bando, le PMI potranno contare per 3 anni sul talento di ricercatori che porteranno in dotazione esperienze accademiche maturate in ambito internazionale. E’ fondamentale che il laureato abbia l’opportunità di lavorare in un gruppo di ricerca collegato all’università, con l’opportunità di essere assunto in azienda ed apprendere una cultura d’impresa. Un processo che, tra l’altro, sarà a costo zero per le aziende e totalmente a carico della Regione. Inoltre, si tratta di una esperienza benefica anche per i professori, che troppo spesso con la tesi di dottorato pensano di produrre un clone di se stessi. In questo modo, invece, gli studenti ricevono lo stimolo dal mondo produttivo che ci costringerà a modificare il nostro approccio da docenti, se non vogliamo rischiare di produrre disoccupati. Proprio per questo, abbiamo puntato sulla creazione di una rete virtuosa con l’Agenzia regionale della innovazione e della ricerca, che la Banca d’Italia ha citato come Best Practice in Italia, in cui il mondo della ricerca e dell’industria comunicano per favorire lo sviluppo. Basti pensare che le risorse arrivate in Campania per i PON Ricerca 2007/2013 sono pari a più del 40% del totale, grazie ad un grande tessuto di imprese e università che ci consentono di occupare una posizione da leader. In un momento così difficile, sono certo che usciremo dalla crisi grazie alla qualità dei nostri imprenditori e al talento dei ricercatori”.

Vito Amendolara - Consigliere per l’Agricoltura del Presidente della Giunta Regionale:
Valorizzare la Dieta Mediterranea è fondamentale non solo per la crescita del nostro territorio ma soprattutto per creare sviluppo. Stiamo vivendo una sorta di rivoluzione copernichiana nel settore dell’agricoltura. In Campania è stato messo in piedi un sistema straordinario attraverso i PIF, che riescono così a rompere quei comparti stagno che non facevano comunicare i vari settori. Tramite questo sodalizio tra produttori, si riesce a dare una risposta importante per vincere la sfida. Il dialogo di filiera è l’unica soluzione per le piccole imprese. Sono poche, infatti, le PMI che hanno la possibilità di avere un centro di ricerca di eccellenza come quello degli Oleifici Mataluni, punto di riferimento come scuola per tutte le altre piccole aziende campane”.

Gennarino Masiello - Presidente Camera di Commercio di Benevento:
Gli OIeifici Mataluni sono il fiore all’occhiello del nostro territorio, grazie ad imprenditori che a testa alta portano avanti il buon nome del nostro Sannio. Quando oggi diciamo Montesarchio, tutti pensiamo a Mataluni. Se cresce l’impresa, si valorizza in maniera uguale anche il nostro territorio”.

Filippo Bencardino - Rettore dell'Universitá degli Studi del Sannio:
Il settore agroalimentare è strategico in un momento in cui la popolazione mondiale continua ad aumentare e le multinazionali decidono i prezzi. La terra resta una risorsa primaria collegata all’innovazione tecnologica. Oggi più che mai, c’è bisogno di scienziati, ingegneri, biologi e di uomini marketing. Alle università mancano le risorse, che a volte ci sono e vengono gestite male, in uno scenario nazionale in cui l’Italia occupa le ultime posizioni tra i Paesi industrializzati che investono in ricerca. Ma i momenti di crisi servono proprio a fare scelte coraggiose e, da questo punto di vista, l’università deve essere più vicina alle imprese, senza pensare al piccolo orticello ma a scopi sociali. Individuare un modello di sviluppo specifico resta l’unico percorso per dare speranza al Paese e ai giovani. Per anni, il Sannio ha guardato con speranza all’arrivo dell’industria dal Nord o dall’estero, trascurando quelle che erano le risorse presenti sul territorio. Oggi, invece, questa realtà funziona proprio nei nomi di aziende come Mataluni e Rummo. Guardiamo ciò che Mataluni ha realizzato e prendiamolo ad esempio come modello di sviluppo”.

Vincenzo Mataluni - Amministratore Delegato Oleifici Mataluni:
I dottorati di ricerca in azienda incontrano l’esigenza di ricerca del mondo accademico e la necessità di innovare e di essere maggiormente competitivi delle aziende. Apprezziamo idee innovative capaci di offrire una possibilità ai giovani, e daremo il nostro contributo agli atenei capaci di soddisfare le nostre esigenze, individuando progetti mirati alla nostra realtà. In questo modo, validi studenti neo laureati avranno la possibilità di trasferire le proprie competenze alle imprese per ricerche applicate, senza dover abbandonare l’università e la ricerca pura. Speriamo che ci siano risorse sufficienti per impreziosire le aziende e mettere in pratica questa importante iniziativa. L’innovazione è un driver di competitività fondamentale in un momento di forte concorrenza. Sarebbe disastroso, infatti, competere solo sul prezzo, mortificando i profitti. Grazie alla ricerca, invece, il prodotto è arricchito e percepito come innovativo, mantenendo il prezzo fermo. Fare ricerca è come costruire una macchina e tenerla nel box. Per andare in pista e circolare, c’è bisogno dell’innovazione. Occorre quindi andare sul mercato e vedere se funziona. E’ un po’ come agire su un potenziometro: se teniamo il volume troppo basso, non sentiamo il suono; se invece lo teniamo troppo alto, il suono ne sarà distorto. Solo se il volume è giusto, l’innovazione diventa il driver di alta competitività”.

Elena De Marco - Responsabile Criol (Centro di ricerca degli Oleifici Mataluni):
Gli Oleifici Mataluni negli ultimi dieci anni hanno fatto notevoli investimenti nel settore Ricerca e Sviluppo. In particolare, abbiamo introdotto nuovi prodotti arricchiti con vitamine e sviluppato un packaging innovativo. Nel 2010 abbiamo lanciato il packaging in Pet, più leggero e pratico del vetro, e 100% riciclabile. Nel 2011 abbiamo presentato il progetto Re-Waste, che si inserisce in un’ampia linea di ricerca sulla valorizzazione dei sottoprodotti dei processi produttivi. L’obiettivo è quello di convertire in risorse quelli che altrimenti sarebbero rifiuti da smaltire, con conseguente vantaggio ambientale ed economico. Nell’ambito del progetto Re-Waste, avviato nel 2009 da una partnership internazionale, di cui siamo coordinatori, e co-finanziato dalla Commissione Europea, è stato realizzato un impianto dimostrativo per la valorizzazione delle acque di vegetazione olearie. In pratica, partendo da un rifiuto da smaltire con enormi difficoltà, recuperiamo acqua purificata, biogas e un estratto ricco di molecole ad attività biologica, da impiegare in campo cosmetico o alimentare. Al termine del progetto, nel 2012, contiamo di passare da una applicazione pilota dimostrativa ad una successiva fase di sviluppo industriale. Tra i progetti in corso di studio, il miglioramento delle proprietà funzionali degli imballaggi eco-compatibili, biodegradabili in PET riciclato, e la produzione di oli arricchiti”.




Gli Oleifici Mataluni, situati a Montesarchio (Benevento), rappresentano uno tra i più grandi complessi agroindustriali oleari del mondo e si estendono su una superficie di 160mila mq.
Con un fatturato 2010 di 240 milioni di euro, circa 200 dipendenti (età media 29 anni) ed un Centro di ricerca riconosciuto nel 2010 dal Miur, l’industria Mataluni è tra le più importanti aziende italiane nel settore oleario.
In private label produce oli alimentari per conto di oltre 200 marchi ed aziende leader della Grande Distribuzione Organizzata italiana ed estera.
Gli Oleifici Mataluni sono proprietari di 23 marchi storici come Olio Dante, Topazio, Olita, Oio, Gico, Minerva, Lupi e Vero, posizionandosi ai primi posti nello scenario distributivo domestico ed internazionale.

Da rifiuto a risorsa: una tecnologia pulita per la valorizzazione dei reflui dell’industria olearia-----OLEIFICI MATALUNI, RICERCA E INNOVAZIONE IN CAMPANIA-


Da rifiuto a risorsa: una tecnologia pulita per la valorizzazione dei reflui dell’industria olearia

Lo smaltimento delle acque di vegetazione derivanti dall’attività di molitura rappresenta un serio problema per l’industria olearia. Numerosi studi sono stati condotti sulle possibili modalità di gestione di quello che rappresenta da molti anni uno dei reflui agro-industriali più inquinanti e problematici.
Diversi processi fisici sono stati testati per il trattamento dell’acqua di vegetazione, quali diluizione, evaporazione, sedimentazione, filtrazione e centrifugazione, ma nessuno di essi è in grado da solo di ridurre il carico organico e la tossicità del refluo a livelli accettabili.
Anche i processi biologici, considerati tra i più affidabili e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, sono stati ampiamente studiati per il trattamento dei reflui oleari. Tra questi, la digestione anaerobica è il metodo più interessante, dal momento che ha bassi fabbisogni energetici, produce una ridotta quantità di fanghi e consente un recupero di energia, grazie alla produzione di metano che può essere utilizzato per generare energia elettrica e termica.
Tuttavia, i risultati di trattamenti di digestione anaerobica applicati direttamente all’acqua di vegetazione sono di solito non soddisfacenti, richiedendo processi di pre-trattamento del refluo. Inoltre, risultano particolarmente difficili la scelta dei microrganismi da impiegare e il loro acclimatamento. Le difficoltà sono legate alla presenza di sostanze recalcitranti alla degradazione biologica o inibenti la crescita microbica, come i composti fenolici e gli acidi grassi a lunga catena. Quindi singoli processi di trattamento biologico, aerobici o anaerobici, non sono in grado di garantire una depurazione efficace.
Numerosi altri metodi sono stati proposti per il trattamento dell’acqua di vegetazione: compostaggio, flocculazione/coagulazione, degradazione fotochimica, ossidazione, adsorbimento, fitodepurazione, etc.
Nessuna di queste tecnologie appare, allo stato attuale, una soluzione definitiva ed economicamente vantaggiosa del problema, sostenibile dal punto di vista tecnico, economico e ambientale, e l’acqua di vegetazione - di fatto - rappresenta ancora un agente inquinante molto diffuso per i corsi d’acqua e le falde acquifere delle aree olivicole e l’elemento decisivo della sopravvivenza del tessuto di imprese olearie, artigiane ed industriali.

L’unica soluzione oggi disponibile: lo spandimento su suolo agricolo
Attualmente l’unica soluzione che hanno a disposizione i frantoiani per lo smaltimento delle acque di vegetazione è rappresentata dall’utilizzazione agronomica, cioè dallo spandimento sui suoli agricoli secondo quanto stabilito dalla legge 11 novembre 1996, n. 574.
Lo spandimento deve essere effettuato tenendo conto delle caratteristiche geologiche, morfologiche, idrologiche ed agroambientali del sito di spandimento, salvaguardando le acque superficiali e di falda, limitando le esalazioni maleodoranti e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e ambientali vigenti.
Le limitazioni imposte (scelta del sito adatto dal punto di vista geologico e morfologico, limite massimo di refluo per ettaro, divieto di spandimento su suolo saturo d’acqua, …) rendono molto difficile per i frantoiani effettuare lo spandimento nel rispetto della normativa.
C’è, dunque, un urgente bisogno di soluzioni alternative per la gestione dei reflui oleari, mediante tecnologie che riducano il loro impatto ambientale e conducano ad un uso sostenibile delle risorse.

L’obiettivo: convertire il refluo in risorsa
Se da un lato l’acqua di vegetazione presenta problemi di gestione e smaltimento ancora irrisolti, dall’altro è una fonte di composti dalle importanti proprietà biologiche.
I composti fenolici, di cui l’acqua di vegetazione è molto ricca (3-10 g l-1), da un lato sono i principali responsabili della sua fitotossicità e difficile degradazione biologica, dall’altro possiedono proprietà antiossidanti, anti-infiammatorie, anti-aterogene, anti-virali e anti-carcinogeniche che li rendono oggetto di grande interesse per l’industria degli alimenti e dei cosmetici funzionali.
Recuperare, dai reflui oleari, antiossidanti naturali da impiegare nel settore cosmetico, alimentare o fitoterapico consentirebbe di convertire un refluo di difficile gestione in una risorsa da valorizzare.
Fu questo uno degli obiettivi di un primo programma di ricerca, co-finanziato dal MIUR, che dal 2005 al 2008 ha portato l’Industria Olearia Biagio Mataluni srl (IOBM) di Montesarchio (Benevento), in collaborazione con il Dipartimento di Scienza degli Alimenti dell’Università di Napoli Federico II, a sviluppare su scala di laboratorio e prototipale diversi processi di recupero e purificazione dei biofenoli dalle acque di vegetazione. Il lavoro è stato realizzato dal Centro Ricerche per l’Industria Olearia (CRIOL) della Industria Olearia Biagio Mataluni. 


Il Centro Ricerche per l’Industria Olearia della Industria Olearia Biagio Mataluni srl di Montesarchio (BN).
 




I risultati incoraggianti ottenuti hanno spinto a continuare le attività di ricerca e di prototipazione.
Attualmente, il progetto RE-WASTE, avviato nel 2009 con il contributo finanziario della Commissione Europea e coordinato dalla Industria Olearia Biagio Mataluni, ha consentito di testare su scala pilota e presentare al settore oleario italiano e spagnolo una tecnologia sostenibile per valorizzare l’acqua di vegetazione olearia, attraverso il recupero di:
-   acqua purificata, da re-impiegare nei processi aziendali, ad esempio come acqua di lavaggio;
-   estratti fenolici ad attività antiossidante, da impiegare nell’industria cosmetica, alimentare o fitoterapica;
-   biogas dal quale è possibile ottenere energia elettrica e calore.



Il progetto RE-WASTE
Casella di testo: Logo del progetto RE-WASTEL’idea alla base del progetto RE-WASTE (Recovery, recycling, resource. Valorisation of olive mill effluents by recovering high added value bio-products) è quella di diffondere la consapevolezza che è possibile convertire un refluo inquinante e di difficile smaltimento in una preziosa fonte di energia e di molecole ad attività biologica, attraverso un processo sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale. Il progetto, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE+ (progetto n. LIFE07 ENV/IT/421), è stato avviato nel gennaio 2009 e avrà durata triennale.
Coordinate dalla Industria Olearia Biagio Mataluni di Montesarchio (BN), le attività del progetto prevedono la collaborazione tra l’azienda olearia campana, il Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania S.C.p.A., la società Euroimpresa SpA e il Centro Tecnológico Nacional de la Conserva y Alimentación, che si occuperà dell’attività di divulgazione in Spagna dei risultati del progetto.

Le fasi del processo
Il processo messo a punto per la valorizzazione delle acque di vegetazione è articolato in diverse fasi:
·    Pre-trattamento
Ha lo scopo di ridurre, nel refluo, il contenuto di solidi sospesi e di grasso, in modo da aumentare la permeabilità nelle fasi successive di filtrazione tangenziale e ridurre l’intasamento delle membrane.
·    Filtrazione tangenziale a membrana
Il refluo, dopo pretrattamento, viene sottoposto a tre passaggi successivi di filtrazione tangenziale (ultrafiltrazione, nanofiltrazione, osmosi inversa) su membrana polimerica a spirale avvolta. In questo tipo di filtrazione il liquido da trattare si muove con flusso parallelo alla superficie filtrante, in maniera tale da impedire ai composti in soluzione di depositarsi sulla superficie attiva della membrana, evitandone così il rapido intasamento.
·    Purificazione su resine adsorbenti
I tre passaggi di filtrazione tangenziale a membrana consentono di separare e concentrare diverse frazioni organiche dall’acqua di vegetazione. In tal modo è possibile separare la frazione contenente i polifenoli. Questi composti, di cui l’acqua di vegetazione è particolarmente ricca, possiedono importanti proprietà biologiche, in particolare sono ottimi antiossidanti. La frazione contenente i polifenoli, concentrata mediante filtrazione a membrana, viene sottoposta ad un processo di purificazione su resine adsorbenti. Si ottiene, in tal modo, un estratto fenolico concentrato, dotato di numerose proprietà biologiche.   
·    Digestione anaerobica
Le frazioni organiche prive di composti fenolici, concentrate mediante filtrazione tangenziale a membrana, sono sottoposte a digestione anaerobica per produrre biogas. La digestione anaerobica è un processo biologico per mezzo del quale, ad opera di diversi gruppi di microrganismi e in assenza di ossigeno, la sostanza organica viene trasformata in biogas, costituito principalmente da metano e anidride carbonica. Dopo aver subito i trattamenti necessari, il biogas potrà essere utilizzato per la produzione di energia elettrica e calore.

Un impianto pilota da 20 m3 al giorno
Presso il frantoio della Industria Olearia Biagio Mataluni è stato installato un impianto pilota dimostrativo, in grado di trattare, secondo il processo descritto e in maniera completamente automatizzata, circa 20 m3 al giorno di acqua di vegetazione.
L’impianto è utilizzato per condurre una attenta analisi costi-benefici del processo, in vista di uno scale-up su scala industriale, oltre che per lo svolgimento di attività dimostrative.
Incontri dimostrativi e visite guidate consentono ad operatori di settore, tecnici, amministratori e studenti di assistere personalmente all’applicazione del processo. Per essere aggiornati sul programma degli eventi organizzati nell’ambito del progetto e sui risultati ottenuti, è possibile visitare il sito web www.re-wasteproject.it.






Il programma LIFE

Il programma LIFE è lo strumento finanziario per l´ambiente
dell’Unione Europea.

Dalla sua istituzione, nel 1992, il programma LIFE ha
co-finanziato migliaia di progetti a sostegno dell’ambiente, con
un impegno finanziario complessivo superiore al miliardo di euro.

LIFE in questi anni si è articolato in cinque diverse fasi.
La fase attualmente in corso (LIFE+) è stata avviata con il Regolamento CE 614/2007 e dispone di un bilancio complessivo di 2.143 miliardi di euro nel periodo 2007-2013, nel corso del quale la Commissione Europea pubblicherà ogni anno un invito a presentare proposte progettuali.

Il programma si propone di colmare la lacuna esistente tra le attività di ricerca e sviluppo sperimentale da un lato e l’applicazione dei loro risultati su scala reale dall’altro. La diffusione di innovazioni in materia ambientale viene promossa attraverso il co-finanziamento di progetti dimostrativi, in cui un ruolo fondamentale sia attribuito alla diffusione dei risultati e all’attività di divulgazione.
Per approfondimenti:
 
 




  



















Il CRIOL

L’idea di un centro di ricerca dedicato allo sviluppo dell’innovazione nell’industria olearia risale al 2002 e nasce dalle esigenze di ricerca & sviluppo della Industria Olearia Biagio Mataluni e dalla collaborazione con il Dipartimento di Scienza degli Alimenti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
L’idea si è concretizzata nel 2004, quando è stato fondato il CRIOL (Centro di Ricerca per l’Industria Olearia) nell’ambito del progetto “Controllo Qualità ed Innovazione Tecnologica nell’Industria Olearia”, co-finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (DM 593/2000).
Il CRIOL è sorto con gli obiettivi di concentrare competenze nel settore della ricerca applicata al settore oleario in una struttura di ricerca agile e moderna e di sviluppare ricerche applicate nel settore della caratterizzazione chimica e sensoriale degli oli di oliva, dell’innovazione nella tecnologia di trasformazione, packaging, distribuzione del prodotto e nel recupero dei sottoprodotti e reflui.
Attualmente il centro di ricerca opera in una struttura moderna e funzionale, dotata di strumentazioni all’avanguardia e di personale altamente qualificato, e collabora attivamente con diverse università e centri di ricerca italiani ed europei.
Dal 2010 il CRIOL è incluso nell’albo ministeriale dei laboratori di ricerca riconosciuti dal MIUR.
 



oleifici mataluni, RICERCA E INNOVAZIONE IN CAMPANIA
A Montesarchio (BN) il convegno promosso da Confindustria nella Settimana della Cultura d’Impresa


“Ricerca e Innovazione come cultura d’impresa - Le opportunità di sviluppo nell’industria agroalimentare regionale” è il tema del convegno organizzato da Confindustria, lunedì 28 novembre alle ore 9.30, presso la Sala Conferenze degli Oleifici Mataluni di Montesarchio (Benevento).
La manifestazione, promossa in collaborazione con gli Oleifici Mataluni - il complesso agroindustriale oleario che raggruppa 23 storiche etichette come Olio Dante, Topazio ed Olita - è stata inserita tra gli eventi previsti nella Settimana della Cultura d’Impresa, sostenuta ogni anno da Confindustria.
L’obiettivo della X edizione è valorizzare il ruolo che la ricerca e l’innovazione rivestono nella diffusione della cultura d’impresa e, in particolare, nell’ambito del settore agroalimentare regionale. Settore che, per tradizione ed esperienza, può annoverarsi tra le principali eccellenze del sistema produttivo nazionale proprio grazie alla ricerca.
Da questo punto di vista, saranno presentate le testimonianze di alcuni ricercatori campani e gli studi condotti dal Criol - il Centro di ricerca degli Oleifici Mataluni specializzato nello sviluppo di materie olearie e packaging innovativo, ed incluso dal 2010 nell’Albo ministeriale dei laboratori di ricerca riconosciuti dal MIUR. E non solo.
Nel corso del convegno, Filippo Bencardino, Rettore dell'Universitá degli Studi del Sannio, consegnerà gli attestati del Progetto FIxO - Formazione & Innovazione per l’occupazione.
Alla manifestazione, interverranno Giorgio Fiore, Presidente Confindustria Campania; Biagio Mataluni, Presidente Oleifici Mataluni; Aniello Cimitile, Presidente Provincia di Benevento; Raffaele Sacchi, Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Vito Amendolara, Consigliere per l’Agricoltura del Presidente della Giunta Regionale; Gennarino Masiello, Presidente Camera di Commercio di Benevento; Fabrizio Cobis, Dirigente Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica; Giuseppe D’Avino, Presidente Confindustria Benevento; Vincenzo Mataluni, Amministratore Delegato Oleifici Mataluni.
Concluderà i lavori Guido Trombetti, Assessore regionale alla Ricerca Scientifica e all’Università.







Gli Oleifici Mataluni, situati a Montesarchio (Benevento), rappresentano uno tra i più grandi complessi agroindustriali oleari del mondo e si estendono su una superficie di 160mila mq.
Con un fatturato 2010 di 240 milioni di euro, circa 200 dipendenti (età media 29 anni) ed un Centro di ricerca riconosciuto nel 2010 dal Miur, l’industria Mataluni è tra le più importanti aziende italiane nel settore oleario.
In private label produce oli alimentari per conto di oltre 200 marchi ed aziende leader della Grande Distribuzione Organizzata italiana ed estera.
Gli Oleifici Mataluni sono proprietari di 23 marchi storici come Olio Dante, Topazio, Olita, Oio, Gico, Minerva, Lupi e Vero, posizionandosi ai primi posti nello scenario distributivo domestico ed internazionale.


venerdì 11 novembre 2011

TORTINO RICOTTA, SPECK E CACIOTTA INALPI

Ingredienti:

1 rotolo di pasta sfoglia
250 g di ricotta
formaggio grattugiato q.b.
sale q.b.
origano q.b.
150 g di speck

Preparazione:

In una terrina mescolare la ricotta con il sale e l'origano.
                         
Stendere il rotolo di pasta sfoglia in una tortiera



Mettere il composto di ricotta,


le fettine di speck


 la caciotta tagliata a fettine e il formaggio grattugiato.


 Cospargere un po' di origano, chiudere i bordi



Infornare a 180° per 30'



PENNUCCE "ANTICO PASTIFICIO BENEDETTO CAVALIERI" AL RAGU'

Il pastificio Benedetto Cavalieri è uno dei più antichi pastifici d’Italia, la famiglia Cavalieri si occupa di pasta fin dal 1918, e produce molti tipi di pasta con qualità molto alta.
La pasta Benedetto Cavalieri, pasta italiana di qualità, è in vendita on-line nell’e-shop di Atmosfera Italiana insieme ad altri tipi di pasta e prodotti tipici alimentari d'eccellenza



Ingredienti:

250 g di PENNUCCE ANTICO PASTIFICIO BENEDETTO CAVALIERI





Ingredienti:

1 cipolla
50 ml d'olio
400 g di carne tritata
400 g di polpa di pomodoro
Preparazione:

Mettere nel boccale la cipolla 4" velocità 7, 
 aggiungere l' olio, cuocere a 90°C 5' velocità soft,

 aggiungere la carne tritata,la polpa di pomodoro e il dado,
 cuocere 45 minuti Varoma, antiorario, velocità soft






                         Scolate le pennucce e condite con il ragù.......fantastiche



Lettori fissi